Doc-Privacy
Informazioni e Documenti sulla Privacy
Che cosa è la privacy?
Il diritto alla riservatezza, legato alla tutela dei dati personali, è un elemento nuovo con cui tutti si devono confrontare, e che ancora suscita dubbi e perplessità circa la propria reale applicazione. Il Testo Unico n. 196 del 2003 ha sistematizzato e rinnovato la disciplina ed è il riferimento principale da seguire per padroneggiare la materia.
 
Ogni azienda o ente pubblico "tratta" dati di cittadini, clienti e fornitori, per varie finalità, che possono essere la semplice realizzazione di un profitto (interesse privato) o la realizzazione di un fine sociale o di un obbligo di legge (finalità pubblica). 
Oggi il legislatore ci chiarisce come tali dati siano proprietà dell'interessato e debbano quindi essere trattati con la stessa attenzione con la quale si trattano le cose altrui.
Se posseggo una macchina ho dei diritti su di essa! Sui miei dati vanto una serie di diritti, proprio come se i dati fossero una proprietà!
Questa particolare attenzione è dovuta in modo ancora più scrupoloso quando la finalità del nostro trattamento, dei dati dei clienti, ad esempio, coincide con l'interesse privato, cioè della nostra azienda, nel perseguimento di un utile.
E' chiaro che la realizzazione del profitto, infatti, non possa comportare la lesione del diritto alla riservatezza del cliente.
È cosa ben diversa, quindi, trattare un dato se il fine è vendere un bene o se il fine è eseguire le trattenute di legge che consentono allo stato con la tassazione di ridistribuire le risorse in modo più equo! 
Se devo utilizzare il numero di telefono del cliente per fare pubblicità ai miei prodotti, lui deve autorizzarmi esplicitamente!
Se devo effettuare le trattenute al mio dipendente, il suo consenso espresso non è necessario!
Se la nostra finalità è pubblica e sociale i dati potranno essere trattati con una serie minore di accortezze, proprio perché la finalità del nostro trattamento sarà utile socialmente (se colui che tratta è un ente pubblico, ma anche una società privata nel caso in cui lo fa per adempiere agli obblighi di legge).
Se sono un medico e devo trattare dati di un paziente per motivi di salute pubblica, senza che lui mi abbia preventivamente autorizzato, certo che lo posso fare!
Ma non è solo la finalità del dato che ha rilievo quando trattiamo dati, ma la "natura" del dato stesso! 
Ci troviamo di fronte ad un semplice dato identificativo della persona (ad esempio il nome) o un dato capace di rivelare elementi più intimi della personalità dell'individuo (ad esempio l'essere poco abbiente)?
Se un amico mi presta una penna o una macchina è ovvio che sarà diversa la cura da prestare al primo, rispetto al secondo oggetto, così come le mie responsabilità in caso di smarrimento degli oggetti!
Il problema principale è che noi custodiamo questi dati di proprietà altrui e che alcuni di questi dati possono essere molto intimi.
Se i nostri computer vengono saccheggiati da hacker o se trattiamo i dati in modo disattento, noi saremo responsabili per il danno causato.
Se un amico ci presta la macchina e noi la danneggiamo, siamo tenuti a risarcirgli il danno!
Qualora un dato intimo di una persona che custodiamo in via confidenziale, come la salute, fosse per colpa, errore o dolo, reso pubblico è chiaro che staremmo causando un danno enorme.
Ed è chiaro che spetta a noi (onere della prova) dimostrare che abbiamo fatto tutto il possibile per evitare una simile sciagura.
Se, ad esempio, io presto la mia bella macchina ad un amico, per andare a prendere sua moglie alla stazione io mi aspetto che la tratti bene, e che la utilizzi per quel fine... non che vada a farci le corse clandestine!
Allo stesso modo i dati vanno trattati per finalità che devono essere lecite (conformi alla legge) e comunque chiare (conformi a quanto dichiarato all'interessato).
Non è vietato inviarmi pubblicità via email; ma se quando ti ho dato l'indirizzo email me lo hai richiesto per altri scopi, mi hai mentito!
Se noi custodiamo dati di altre persone, dobbiamo inoltre permettere ai legittimi proprietari di esercitare i diritti che competono loro su dati che ci sono solo affidati, ma non ci appartengono.
Se io ti presto la macchina, me la posso riprendere quando voglio, o semmai cambiarne la tappezzeria e ridartela.
La legge quindi, stabilisce quali sono "i diritti dell'interessato" (art. 7 del Testo Unico) e che noi, come custodi dei dati, dobbiamo consentire l'esercizio di tali diritti.
Doc-Privacy.it © 2006-2015 Deucalione

Informativa Privacy - Mappa Sito - Note e Avvertenze